Enantio: un vero autoctono!
Si scrive Enantio ma si legge alla latina "Enanzio", vitigno storico dai forti legami filogenetici con le viti selvatiche trovate nei boschi della valle dell'Adige.
Le prime citazioni di questo vitigno si possono ritrovare tra gli scritti dello storico romano Plinio nel I°secolo D.C. che riportava: "Labrusca hoc est vite silvestris, quod vocatur oenanthium", tradotto in "Uva Labrusca proviene da questa vite selvatica chiamata Enantio".
Tra la fine dell'Ottocento ed inizio Novecento con l'arrivo della fillossera, che distrusse gran parte della viticoltura europea, l'Enantio resistette a tale parassita continuando la sua vita produttiva. Questo vitigno sopravvive al periodo e prosegue nella sua diffusione ampia in vallata, ma poco conosciuto perché commercializzato sotto l'etichetta di Valdadige Rosso.
La vite a piede franco è rustica e longeva, sul suo ceppo naturale, non innesta. La resistenza di queste vigne alle malattie e ai parassiti permette minori trattamenti, ma richiede maggior intervento manuale per il controllo della vegetazione.
In azienda abbiamo deciso di mantenere un vigneto con vecchie vigne, piantate dal nonno Vito più di 80 anni fa, credendo nella potenzialità di questo vino. Con grande attenzione nel vigneto si arriva alla vendemmia, fatta manuale nella seconda metà di ottobre.
Una parte delle uve viene lasciata nelle cassette per un breve appassimento fino a dicembre. Finita la fermentazione, dopo la decantazione naturale, il vino viene messo in botti di rovere per almeno un anno e prosegue l'affinamento in bottiglia per ulteriori 10 mesi.
La longevità di queste vigne, con l'aiuto del lavoro manuale, portano alla produzione di uve per ottenere un vino dal gusto intenso e speziato, con tannini morbidi e dalla beva piacevole.
Da qualche annata proponiamo anche una variante rosata di Enantio, la Rosa Gentile, prodotto con uve della stessa annata a seguito della fermentazione in assenza bucce. Un vino fresco di pronta beva, dai profumi che esprimo al meglio l’origine dell’uva.